La Naspi è un’importante indennità che viene erogata dall’INPS ai lavoratori rimasti senza lavoro per cause indipendenti dalla loro volontà (esistono, tuttavia, eccezioni a questa regola, come il caso delle dimissioni per giusta causa). La base per calcolare L’importo NASpI sono gli stipendi e, di conseguenza, i contributi versati negli ultimi quattro anni di lavoro: l’indennità è erogata su base mensile per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive versate negli ultimi 4 anni.
Costantemente oggetto di revisioni e aggiustamenti, la NASpI è uno strumento di welfare indispensabile, che rende la vita lavorativa e i passaggi di carriera decisamente più soft e gestibili. Come si calcola esattamente? Scriviamo insieme più dettagli sulla disoccupazione e cerchiamo di capire quale importo ti spetterebbe nel caso ti servisse richiederla.
INDICE DEI CONTENUTI
COS’È LA NASPI?
L’acronimo NASpI sta per Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego e rappresenta un’indennità versata mensilmente dal 2015 che sostituisce le precedenti prestazioni di disoccupazione in vigore, ovvero la Aspi e la MiniAspi.
La durata dell’assicurazione varia seguendo l’ammontare dei contributi versati negli ultimi quattro anni: è erogata per un numero di settimane pari alla metà di quelle versate a livello di contributi negli ultimi 4 anni, per massimo 24 mesi complessivi. Inoltre, sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei 4 anni precedenti l’inizio della disoccupazione.
Non è concessa automaticamente agli interessati, ma è necessario che il soggetto disoccupato la richieda esplicitamente all’INPS. La NASpI viene concessa a tutti i lavoratori che avevano un contratto lavoro subordinato e hanno perso involontariamente il loro impiego. Il diritto alla disoccupazione spetta anche a:
- gli apprendisti;
- i soci lavoratori di cooperative con contratto di lavoro subordinato;
- il personale artistico con contratto subordinato;
- i dipendenti a tempo parziale delle pubbliche amministrazioni;
- dal 1° gennaio 2022 anche “agli operai agricoli a tempo indeterminato, ai dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci”.
Restano esclusi, invece:
- i dipendenti a tempo indeterminato della PA;
- i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale;
- gli operai agricoli assunti a tempo determinato;
- lavoratori titolari di assegno di invalidità che non optano per la NASpI;
- i lavoratori con requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato.
COME CALCOLARE L’IRPEF SULLA NASPI
La disoccupazione è soggetta a trattenute fiscali da parte dell’INPS a titolo di acconto dell’IRPEF. Il soggetto percettore gode di detrazioni da lavoro dipendente, detrazioni per figli e familiari a carico, dei trattamenti integrativi, degli Assegni per il Nucleo Familiare ANF (fino al 28 febbraio 2022, poi sostituiti con Assegno Unico Universale).
Sull’importo della disoccupazione viene calcolata l’IRPEF, un’imposta progressiva che parte da un’aliquota minima del 23% fino ad una massima del 43%, con questi scaglioni:
Da 0 a 15.000 euro | Aliquota del 23% |
Da 15.000,01 a euro 28.000 | Aliquota del 25% |
Da 28.000,01 a euro 50.000 | Aliquota del 35% |
Dai 50.000,01 euro | Aliquota del 43%. |
COME SI FA IL CALCOLO PER LA NASPI: FORMULA
Il calcolo della NASpI deve partire dalla retribuzione media mensile del dipendente, che si ottiene dividendo la retribuzione totale percepita nei quattro anni precedenti per il numero di settimane contributive utili al calcolo dell’indennità e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33.
Si può calcolare poi il 75% della cifra ottenuta, che coinciderà con l’importo NASpI erogato se la somma è inferiore a un importo di riferimento: tale ammontare viene definito dall’INPS di anno in anno sulla base alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie. Si parlava di 1.227,55 euro nel 2021, di 1.250,87 nel 2022 e 1.352,19 euro per il 2023.
Qualora, invece, la retribuzione media risulti superiore ai 1.352,19 euro, bisogna adeguare la disoccupazione aggiungendo il 25% della differenza tra la retribuzione media del lavoratore e quella presa di riferimento per l’INPS. In ogni caso, l’importo mensile erogato come NASpI non può superare un limite massimo, sempre definito dall’INPS ogni anno: 1.335,40 euro nel 2021, 1.360,77 euro per il 2022 e 1.470,99 euro nel 2023.
ESEMPIO: QUANDO PRENDO DI NASPI CON STIPENDIO NETTO DI 1500?
Prendiamo come esempio un lavoratore che, negli ultimi 4 anni di servizio ha lavorato 156 settimane, con un reddito complessivo di 54.000 euro, ovvero 18.000 euro l’anno.
Dividendo 54.000 per il numero delle settimane, ossia 156, otteniamo il valore 346,15.
Lo moltiplichiamo, quindi, per il coefficiente 4,33: 346,15 x 4,33 = 1.498,83.
Visto che la cifra supera i 1.352,19, ossia il valore di riferimento per il 2023, bisogna calcolare il 75% di 1.352,19, che è 1014,14, e aggiungere a questo valore il 25% della differenza tra la retribuzione mensile media e l’importo di riferimento.
In pratica:
1.498,83 – 1.352,19 = 146,64 / 4 = 36,66.
La Naspi mensile sarà quindi di:
1014,14 + 36,66 = 1.050,80 euro.
ESEMPIO: QUANTO PRENDO DI NASPI CON STIPENDIO NETTO DI 1800?
Proviamo ora a calcolare la NASpI di un dipendente che ha lavorato per tutti i 4 anni precedenti la richiesta di NASPI (quindi per 208 settimane) e ha ricevuto una retribuzione di 1.800 euro nei 4 anni passati.
La retribuzione complessiva negli anni trascorsi è stata di 86.400 euro, che diviso per le settimane contributive e moltiplicato per il coefficiente 4,33 porta a un risultato di: 86.400/208=415,38*4,33= 1.798,61 euro.
L’importo risulta maggiore della retribuzione di riferimento INPS per il 2023 (1352,19 euro), quindi il calcolo della NASpI prevederà la definizione del 75% dell’importo di riferimento (1352,19 * 75% = 1014,14). Una volta ottenute queste cifre è possibile effettuare un semplice calcolo: il 75% dell’importo di riferimento + il 25% della differenza tra la retribuzione media e retribuzione di riferimento.
In pratica:
1.798,61 – 1.352,19 = 446,42 *25% = 111,61
La Naspi mensile sarà quindi di:
1014,14 + 111,61 = 1.125,75 euro.
TETTO MASSIMO E RIDUZIONE PROGRESSIVA DELLA NASPI
Come già visto, l’importo mensile della disoccupazione NASpI non può superare il limite massimo definito dall’INPS ogni anno, ossia 1.470,99 euro per il 2023 (e in costante aggiornamento).
Inoltre, la NASpI si riduce del 3% ogni mese:
- a partire dal 1° giorno del sesto mese di fruizione per tutti i lavoratori;
- a partire dal 1° giorno dell’ottavo mese, per i soggetti con più di 55 anni.
Per le cessazioni involontarie dei rapporti di lavoro avvenute prima del 31 dicembre 2021, l’indennità NASpI continua a ridursi, come da precedente normativa, del 3% ogni mese a decorrere dal 1° giorno del quarto mese.
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