La discriminazione sul posto di lavoro è vietata e fortemente scoraggiata dalle principali carte dei diritti, come la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europa, che impedisce ogni condotta discriminatoria per razza, sesso, etnia, lingua, religione, età opinioni politiche, disabilità e orientamento sessuale.
Le Categorie Protette nascono proprio per tutelare tale diritto alla non discriminazione di specifiche categorie di lavoratori e la disciplina che ne regolamenta l’assunzione è perfettamente in linea con i valori di diversity e inclusione, sempre più radicati nelle aziende e ritenuti una preziosa fonte di arricchimento, condivisione e collaborazione.
INDICE DEI CONTENUTI
- Cosa sono le categorie protette: legge 68/99
- Quali sono le categorie protette?
- Che cos’è il collocamento mirato?
- Come iscriversi alle categorie protette?
- Diritti delle categorie protette sul posto di lavoro
- Quante ore di lavoro può fare una categoria protetta?
- Ferie categorie protette
- Offerte di lavoro categorie protette
COSA SONO LE CATEGORIE PROTETTE: LEGGE 68/99
A tutelare le Categorie Protette e a normare il settore è la legge n. 68 del 1999, che disciplina l’inserimento nel mondo del lavoro degli individui appartenenti alle categorie protette, supportandolo con appositi sostegni per le aziende, anche di tipo economico, e collocamenti mirati per i lavoratori.
All’interno delle categorie protette rientrano i soggetti con disabilità, ma anche quelli affetti da gravi patologie, oppure che vivono invalidità psicologiche o situazioni sociali particolarmente gravi e compromettenti, che minano la loro possibilità di inserimento nell’ambiente lavorativo.
QUALI SONO LE CATEGORIE PROTETTE?
Per la legge 68/99 appartengono alle categorie protette quelle persone che necessitano di canali tutelati per l’accesso al lavoro e di una speciale difesa dalla discriminazione. In particolare, sono due i macro gruppi di individui che rientrano nelle categorie protette.
Secondo l’articolo 1 della legge sopra menzionata fanno parte delle categorie protette:
- i soggetti con invalidità civile di grado superiore al 45%;
- gli invalidi del lavoro con percentuali di invalidità superiori al 33%;
- persone sordomute ;
- personenon vedenti o gravemente ipovedenti ( coloro che hanno vista non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi, con eventuale correzione);
- le persone invalide di guerra, gli invalide civili di guerra ed invalide per servizio.
Secondo l’art. 18 della legge 68/99 sono categorie protette anche:
- orfani e coniugi superstiti di coloro che siano deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, ovvero in conseguenza dell’aggravarsi dell’invalidità riportata per tali cause;
- coniugi e dei figli di soggetti riconosciuti grandi invalidi per causa di guerra, di servizio e di lavoro
- i profughi italiani rimpatriati ;
- le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata ed i loro familiari;
- coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori della famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria
CHE COS’È IL COLLOCAMENTO MIRATO?
La legge 68 del 1999 disciplina il “collocamento mirato” per le categorie protette, ovvero gli strumenti che mirano a tutelare i soggetti con disabilità, valorizzando il loro potenziale apporto alle aziende e considerando che avere una disabilità fisica o psichica non significa non poter contribuire efficacemente allo sviluppo di un’impresa e alla crescita del suo team.
La normativa mira a fornire strumenti per valutare le competenze dei soggetti appartenenti alle categorie protette e inserirle nel posto di lavoro più adatto alle loro attitudini, sfruttando attente analisi delle mansioni, forme di sostegno focalizzate alle imprese e un aiuto concreto per l’eliminazione delle eventuali limitazioni connesse con il luogo di lavoro, con le strumentazioni o le attrezzature, nonché con i rapporti interpersonali fuori e dentro l’ambiente di lavoro.
Tali servizi di collocamento mirato sono erogati dai Centri Per l’Impiego, ai quali le persone appartenenti alle categorie protette possono rivolgersi per l’iscrizione e la ricerca di impieghi idonei alle loro capacità lavorative.
La legge, per favorire l’assunzione di queste fasce di lavoratori offre incentivi e supporti economici alle imprese e le obbliga le aziende con più di 15 dipendenti ad assumere:
- 1 lavoratore dalle categorie protette, se hanno in organico tra i 15 e i 35 dipendenti;
- 2 lavoratori nelle categorie protette, se hanno tra i 36 e i 50 dipendenti;
- il 7% dei lavoratori dalle categorie protette, se hanno più di 50 dipendenti.
COME ISCRIVERSI ALLE CATEGORIE PROTETTE?
Chi ha bisogno di uno specifico attestato di disabilità dovrà prima di tutto ottenerlo passando per il proprio medico curante, che rilascerà un certificato contenente i dettagli della disabilità da consegnare al CAF per aprire una pratica INPS con una richiesta di valutazione. Sarà poi una commissione sanitaria, a cui il soggetto viene convocato dall’INPS, ad attestare la percentuale di invalidità e il grado di “agibilità al lavoro”.
Una volta definite percentuali e specifiche caratteristiche dell’invalidità, il soggetto che desidera iscriversi alle categorie protette dovrà recarsi al centro per l’impiego della propria provincia di riferimento, se ha compiuto i 15 anni è disoccupato e non ha raggiunto l’età per il pensionamento. In questo modo verrà inserito in speciali graduatorie per il collocamento mirato che favoriscono l’inserimento dei soggetti appartenenti alle categorie protette nel mondo del lavoro.
DIRITTI DELLE CATEGORIE PROTETTE SUL POSTO DI LAVORO
Innanzitutto, è bene specificare che i lavoratori appartenenti alle Categorie Protette hanno gli stessi diritti e doveri dei loro colleghi e i loro contratti di lavoro sono disciplinati dalle stesse norme che si applicano alle altre categorie di lavoratori subordinati.
Il trattamento economico è il medesimo per tutti i dipendenti e chi appartiene alle categorie protette può essere chiamato a fare lo stesso orario di lavoro compresi turni e straordinari, salvo diverso parere del medico aziendale.
In più, i dipendenti inseriti nelle categorie protette hanno diritto a:
- tre giorni di permesso mensile retribuito dall’INPS o due ore di permesso giornaliero, se hanno gravi disabilità (anche frazionabili e stabiliti dalla legge 104);
- se hanno invalidità superiore al 74% o sono sordomuti hanno diritto a chiedere per ogni anno di servizio effettivamente svolto, due mesi di contributi figurativi fino a un massimo totale di 5 anni a fini pensionistici;
- possono scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio;
- possono rifiutare il trasferimento, indipendentemente dalle esigenze aziendali.
Inoltre, un contratto di lavoro stipulato tra l’azienda e un lavoratore appartenente alle categorie protette può essere interrotto per giusta causa o per aggravamento delle condizioni di salute, se diventano incompatibili con le mansioni quotidiane assegnate al dipendente.
QUANTE ORE DI LAVORO PUÒ FARE UNA CATEGORIA PROTETTA?
La legge non prevede specifiche discipline differenziali per l’orario di lavoro dei disabili e degli altri lavoratori delle categorie protette ai quali sono, quindi, applicabili le stesse norme utilizzate per gli altri lavoratori.
Questi dipendenti possono quindi svolgere normali orari di lavoro part time o full time, all’interno di contratti a tempo determinato o a tempo indeterminato, nonché essere chiamati a coprire lavori su turni, orari notturni e ore di straordinario. Il medico aziendale, come accennato, può ritenere la condizione psicofisica del soggetto non idonea a tali richieste ed esonerare il dipendente da orari notturni o straordinari. Sarà lui, in collaborazione con il reparto risorse umane, a creare la più adeguata organizzazione per sfruttare al massimo le skill di tutti i membri dell’organico.
FERIE CATEGORIE PROTETTE
I lavoratori che rientrano nelle categorie protette non hanno priorità nella scelta delle ferie, che restano da stabilire con accordi corali tra azienda e dipendenti, senza alcune via agevolata o preferenziale.
Ai lavoratori con disabilità sono, tuttavia, concessi speciali diritti (permessi, congedi e altre forme di assenze previste in busta paga) che possono sfruttare per gestire al meglio le loro condizioni di salute, familiari, sociali o psicologiche.
OFFERTE DI LAVORO CATEGORIE PROTETTE
Quando i lavoratori iscritti alle categorie protette sono alla ricerca di nuove opportunità professionali, sono numerose le vie che possono percorrere. Ad esempio, possono sfogliare le offerte di lavoro presenti sul portale Gi Group e trovare quelle specificamente rivolte alla loro peculiare condizione psico-fisica. Ogni annuncio è dettagliato e preciso e fornisce ai potenziali candidati tutte le informazioni per prepararsi al meglio al colloquio di lavoro.
Tale luogo d’incontro tra domanda e offerta consente sia ai lavoratori con disabilità o diverse difficoltà di trovare le posizioni di lavoro più idonee alle loro competenze, sia alle imprese di effettuare una ricerca di personale efficace, confrontandosi con potenziali collaboratori perfettamente in linea con le loro richieste.
Assumere dipendenti dalle categorie protette può consentire alle aziende di formare squadre coese e vincenti, traendo dai concetti di inclusione tutti i più interessanti vantaggi.
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