Per sostenere le persone con disabilità, nonché le loro famiglie, esistono due preziosi strumenti che sono l’invalidità civile e la legge 104. Entrambi consentono, a chi ne ha la necessità, di accedere alle specifiche prestazioni economiche e sociali previste dalla normativa, nonché ad agevolazioni in diversi ambiti personali e lavorativi.

Analizziamo nel dettaglio cosa si intende per invalidità civile, chi ha diritto alle agevolazioni, come ottenere la 104 e quali vantaggi comporta per chi affronta una disabilità e/o per i suoi familiari.

 

COS’È L’INVALIDITÀ CIVILE

La condizione di invalidità civile comporta una riduzione dell’autonomia personale o delle abilità lavorative. Può essere totale o parziale e dà diritto a ricevere mirate prestazioni economiche e sociali da parte dello Stato, come ad esempio:

  • la pensione di invalidità civile, riconosciuta agli invalidi civili che hanno un grado di invalidità del 100% e percepiscono un reddito annuo inferiore a determinare soglie;
  • l’assegno di assistenza agli invalidi civili parziali, che hanno un’invalidità compresa tra il 75% e il 99% e non superano i limiti di reddito stabiliti dalla legge.

La legge 104 si inserisce tra le forme di sostegno a chi è affetto da menomazioni fisiche o mentali ed è in linea con l’impegno della legge a garantire pari diritti e possibilità di integrazione sociale alle persone con disabilità.

 

COS’È LA LEGGE 104

Quando si parla di Legge 104 ci si riferisce alla legge n. 104 del 5 febbraio 1992, formulata per stilare principi fondamentali circa i diritti di integrazione sociale e assistenza delle persone con handicap. L’intento di tutela di questa legge fondamentale si estende anche alle persone che si prendono cura dei disabili, in primis i loro familiari più stretti.

Per garantire i citati diritti all’indipendenza e all’integrazione la legge offre sostegni di diverso tipo ai portatori di handicap e ai loro caregivers, sotto forma di permessi, agevolazioni, aiuti terapeutici di tipo personale o familiare e molto altro.

 

LE FINALITÀ DELLA LEGGE 104

La legge trova la sua prima base concettuale nell’art 3 della Costituzione, che dichiara il diritto di tutti i cittadini alla pari dignità sociale e uguaglianza davanti alla legge, senza distinzione nemmeno per quanto riguarda le “condizioni personali e sociali”.

La legge 104 è proprio orientata a salvaguardare questo principio e persegue finalità quali:

  • eliminare gli impedimenti all’autonomia del disabile e favorire la sua piena realizzazione a livello civile, patrimoniale;
  • tutelare il rispetto della dignità umana di ogni individuo in ogni ambito, privato, scolastico, lavorativo e sociale;
  • combattere ogni forma di emarginazione sociale del disabile;
  • supportare il recupero della persona con handicap attraverso sostegni di tipo tecnico, servizi specifici e tutele di tipo giuridico o economico;

Per questo gli articoli della legge 104 includono indicazioni che si estendono ai più diversi ambiti di vita delle persone con disabilità, da quello familiare a quello lavorativo, fino a quello legato all’istruzione, allo sport, alla fruizione dei trasporti e delle cure sanitarie.

 

A CHI SPETTA LA 104

Secondo l’art.3 della legge a “chi presenta minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o emarginazione”.

Le norme contenute nella legge, tuttavia, si indirizzano anche a una serie di altre figure essenziali nella vita di un disabile, ossia i membri della famiglia quali i genitori (oppure il coniuge o il partner di un’unione civile) e i parenti più stretti entro specifici gradi di parentela.

 

I REQUISITI PER ACCEDERE ALLA LEGGE 104

Il requisito basilare per poter usufruire delle agevolazioni contenute nella legge 104 è proprio l’aderenza alle caratteristiche definite dall’art. 3 della stessa, ossia tutte quelle di tipo fisico o psichico che comportano difficoltà oggettive nello svolgimento delle quotidiane attività di tipo lavorativo, sociale o relazionale.

Alcuni servizi o agevolazioni richiedono poi requisiti ulteriori e una considerazione a parte va fatta per le cosiddette “situazioni di gravità”: si tratta di casi che danno diritto a una priorità negli interventi previsti, in virtù di specifiche minorazioni che riducono l’autonomia personale tanto da rendere indispensabile un intervento assistenziale continuativo e costante.

Ovviamente, per godere delle agevolazioni della 104 è necessario essere residenti, domiciliati o stabilmente dimoranti in Italia.

 

COME SI RICHIEDE L’INVALIDITÀ CIVILE E LA LEGGE 104

Chiunque voglia sfruttare i diritti indicati dalla 104 deve prima passare per una fase di accertamento dell’handicap, obiettivo che segue specifici iter procedurali. In primis è necessario chiedere al medico di base di predisporre un certificato medico introduttivo,

ovvero un documento che certifica la disabilità del paziente ed elenca le patologie da cui è affetto e che va inviato telematicamente all’INPS.

Il soggetto interessato a beneficiare delle tutele della legge 104 deve poi inviare una richiesta di accertamento dell’handicap, sempre da presentare per via telematica attraverso il sito dell’INPS tramite il Contact Center dell’ente. È possibile anche farsi aiutare nell’inoltro da un patronato abilitato.

Entro un termine di 30 giorni, oppure 15 giorni per patologie di tipo oncologico, il soggetto verrà convocato tramite raccomandata per una visita davanti a una commissione medica dell’ASL, a cui dovrà recarsi accompagnato da tutta la documentazione in suo possesso relativa alla sua condizione medica. La Commissione potrà accertare o meno lo stato di disabilità, nonché riconoscerlo come definitivo (se si tratta di un quadro irreversibile o senza possibilità di miglioramento) oppure passibile di revisione (per le patologie che potrebbero migliorare o risolversi). Il verbale della commissione viene inviato direttamente al richiedente dall’INPS ed è possibile presentare ricorso in caso di diniego.

 

LE AGEVOLAZIONI PREVISTE DALLA LEGGE 104

La legge 104/92 predispone numerose agevolazioni per i soggetti disabili e per le loro famiglie, che mirano a facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro, fornire agevolazioni di tipo fiscale, rendere più semplice l’integrazione scolastica, eliminare le barriere di tipo tecnico o architettonico alla loro vita sociale o professionale e facilitare, infine, tutte le forme di assistenza al disabile.

 

AGEVOLAZIONI FISCALI

I destinatari della 104, ossia i disabili o i loro familiari, godono di detrazioni fiscali del 19% e dell’IVA agevolata al 4% per l’acquisto di supporti tecnici e informatici, come ad esempio computer o apparecchiature domestiche che facilitano la vita quotidiana del soggetto con handicap.

 

CURE E RIABILITAZIONE

Risultano deducibili dal reddito complessivo del disabile, o da quello della sua famiglia, tutte le spese mediche generiche o quelle destinate all’assistenza specifica per la patologia, ovvero quelle inerenti l’assistenza prestata da personale specializzato. Risultano deducibili, ad esempio, anche le spese per attività di musicoterapia o ippoterapia.

Per alcune tipologie di spesa si può beneficiare di una detrazione d’imposta del 19% solo sulla parte eccedente l’importo di 129,11 euro (per esempio per le visite specialistiche, per le prestazioni chirurgiche o per alcune analisi). Invece, altre voci di spesa sono integralmente detraibili al 19% a prescindere dall’importo (quali le spese per il trasporto in ambulanza, o quelle per i dispositivi medici necessari alla deambulazione, all’accompagnamento o al sollevamento delle persone disabili).

 

DIRITTO ALL’EDUCAZIONE E ALL’ISTRUZIONE

L’istruzione è ritenuta un elemento cruciale dell’integrazione delle persone con handicap. Per questo diversi articoli della legge 104/92 si rivolgono proprio a questo ambito e alle agevolazioni previste per facilitare la formazione.

Ad esempio, è stabilito che gli istituti debbano dotarsi di adeguati dispositivi e di personale qualificato per garantire un pieno diritto allo studio agli alunni con handicap. È indicato, inoltre, che l’istruzione è un diritto tutelato dalla scuola materna fino all’università e che per ogni studente con disabilità sia predisposto un adeguato Piano Educativo Individualizzato (PEI), che approfondisca le difficoltà del soggetto e le proposte per una piena realizzazione delle sue capacità.

È ritenuta essenziale anche il coordinamento costante tra gli istituti scolastici e i servizi socio-sanitari, sanitari, ricreativi e assistenziali, perché possano essere forniti dispositivi, strumenti e staff qualificato al sostegno degli studenti con handicap, nelle scuole di ogni ordine e grado. Cruciali anche il ruolo degli insegnanti di sostegno e di forme di verifica dell’apprendimento che siano personalizzate e individualizzate sulle esigenze del singolo studente.

 

LAVORO E INTEGRAZIONE LAVORATIVA

Ovviamente, anche l’integrazione nell’universo lavorativo è di cruciale importanza per la persona con disabilità fisiche o psichiche e che rientra tra i soggetti beneficiari della legge 104.

Quali sono i diritti garantiti a questi soggetti? Tra i principali:

  • specifici permessi e congedi retribuiti per il disabile o per i caregiver;
  • priorità nella scelta della sede di lavoro e possibilità di rifiuto al trasferimento;
  • integrazione di ausili specifici e concessione di tempistiche prolungate per sostenere concorsi o esami per l’abilitazione professionale;
  • forme di congedo straordinario retribuito.

Ogni regione ha la facoltà di disciplinare agevolazioni riservate ai lavoratori disabili o alle aziende che li assumono. Fondamentale è il focus posto sulle capacità, professionali e relazionali dell’individuo, e non solamente sulle sue minorazioni, nell’ottica di una piena realizzazione personale e lavorativa del soggetto.

Per quanto riguarda l’inserimento nel mondo del lavoro sono previste anche speciali agevolazioni per le imprese che assumono nell’organico dipendenti dalle cosiddette “categorie protette”. Si tratta di specifiche categorie di lavoratori, tra cui rientrano:

  • invalidi civile con disabilità superiori al 45%;
  • invalidi sul lavoro con invalidità superiori al 33%;
  • invalidi di guerra e civili di guerra;
  • soggetti non vedenti o ipovedenti;
  • soggetti sordomuti;
  • vedove, profughi, orfani e vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

Benché delle categorie protette facciano parte anche persone non disabili, certamente i soggetti a cui viene accertato un handicap e che beneficiano della legge 104 possono dedicarsi alla ricerca di offerte di lavoro specificamente rivolte ai dipendenti con invalidità che le aziende o i portali come Gi Group si impegnano a pubblicare e aggiornare con costanza.

Assumere un lavoratore dalle categorie protette è, per le imprese, un obbligo di legge, ma anche e soprattutto un’occasione di crescita che può portare alla costruzione di un team eterogeneo, che tragga forza e creatività proprio dalle sue diversità. Per questo gli addetti alla ricerca di personale si impegnano nella selezione e nell’inserimento attivo nell’organico aziendale dei soggetti con diversa abilità, formulando per loro piani di inserimento efficaci e modalità di lavoro volte a favorire la massima evoluzione delle loro capacità.

 

MOBILITÀ E TRASPORTI

L’assenza di barriere architettoniche e la completa possibilità di movimento e autonomia del disabile sono anch’essi sfaccettature essenziali a raggiungere l’obiettivo di piena dignità e uguaglianza.

In quest’ottica sono indicate nella legge 104:

  • detrazioni fiscale del 19% sull’acquisto dei mezzi di locomozione (per un solo mezzo e per importi che rispettano specifici massimali);
  • l’IVA al 4% sull’acquisto del veicolo;
  • l’esenzione dal bollo auto.

Inoltre, spetta alle regioni stabilire piani di intervento che consentano ai soggetti con handicap di muoversi liberamente sul territorio sfruttando i servizi di trasporto collettivo o servizi alternativi, attraverso strategie specifiche e adeguamenti delle infrastrutture. I comuni, inoltre, assicurano modalità di trasporto individuali a chi non può servirsi dei mezzi pubblici.

 

PERMESSI LAVORATIVI RETRIBUITI LEGGE 104

Chi ha i requisiti per rientrare nelle agevolazioni della legge 104 può godere anche di permessi lavorativi retribuiti. Tale diritto è esteso anche ai familiari delle persone con disabilità e difficoltà psicofisiche che prestano loro assistenza (a patto che il disabile non si trovi ricoverato stabilmente).

La persona con disabilità può beneficiare alternativamente di:

  • 2 ore di permesso giornaliero;
  • oppure 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche in ore.

I suoi caregiver (genitori, coniuge, parte dell’unione civile, convivente di fatto, parenti e affini entro il 2°) possono fruire di:

  • 3 giorni di permesso mensile, frazionabili in ore.

 

CHI PUÒ RICHIEDERE I PERMESSI LEGGE 104?

I soggetti abilitati a chiedere i permessi concessi dalla 104/1992 sono:

  • la persona con disabilità che versa in situazioni ritenute di “gravità”;
  • i genitori di figli con gravi disabilità (anche in affido o adottati);
  • il coniuge o la parte di unione civile del disabile grave o il suo convivente di fatto;
  • i parenti o affini entro il 2° grado di parentela;
  • i parenti o affini entro il 3° grado se il genitore o il partner del soggetto con handicap sono over 65, assenti, anch’essi disabili o deceduti.

 

I PERMESSI LEGGE 104 PER FIGLI DISABILI FINO A 3 ANNI

I genitori di minori disabili con handicap rientranti nelle condizioni di gravità possono richiedere diversi tipi di permessi in base all’età del figlio (che sia biologico, affidato o adottato).

Se ha meno di tre anni possono beneficiare di:

  • 2 ore di permesso al giorno oppure di 3 giorni di permesso al mese, sempre frazionabili anche in ore;
  • di un prolungamento del congedo parentale.

Se il figlio disabile grave ha tra i 3 e i 12 anni, i genitori hanno diritto a:

  • 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche in ore
  • di un prolungamento del congedo parentale.

Se, invece, il minore con disabilità ha più di 12 anni, si rientra nei casi già menzionati e i suoi caregiver hanno diritto a 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche in ore.

 

COME RICHIEDERE I PERMESSI LEGGE 104

Quando la persona con disabilità o chi se ne prende cura inoltra la richiesta di permesso retribuito, deve dimostrare di avere requisiti idonei, ossia:

  • l’esistenza di uno stato di handicap che rientri nelle situazioni di gravità, certificata dalla commissione medica dell’ASL di competenza;
  • l’avere in essere un contratto da lavoratore dipendente (sono esclusi dai permessi i parasubordinati, chi lavora a domicilio, i lavoratori autonomi e quelli domestici, i lavoratori agricoli occupati a giornata);
  • provare che la persona con disabilità non è ricoverata a tempo pieno in una struttura sanitaria, salvo alcune eccezioni che riguardano, ad esempio, la necessità di effettuare visite fuori dalla struttura o le particolari esigenze del degente.

Inoltre, anche per ottenere i permessi lavorativi è necessario presentare domanda telematica all’INPS.

 

COME RICHIEDERE LA 104 ALL’INPS

Il Project Manager è sostanzialmente un esperto di gestione e pianificazione, che organizza e coordina il lavoro del resto del team, in modo da allinearlo verso obiettivi comuni e scadenze condivise. Garantisce, quindi, la qualità del lavoro, il rispetto delle tempistiche e flussi di lavoro fluidi: per questa sua responsabilità all’interno di ogni impresa, può puntare a inquadramenti interessanti e stipendi che si aggirano sui 30.000€ all’anno, per salire anche oltre gli 80.000€, in caso di grandi team e progetti particolarmente complessi.

 

 

 

 

 

 
 
 
 

 

 

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