Quando si è in malattia, è necessario rispettare precise regole di reperibilità che permettono all’INPS o al datore di lavoro di controllare lo stato di salute dal lavoratore o della lavoratrice. La visita medica fiscale è uno strumento di controllo fondamentale per evitare abusi e garantire la correttezza nel sistema delle assenze per malattia.
Capire quali sono gli orari del medico fiscale, gli obblighi del lavoratore e della lavoratrice e le modalità della visita è essenziale per tutelarsi e rispettare quanto previsto dalla normativa.
INDICE DEI CONTENUTI
Cosa si intende per visita fiscale
Durante la malattia è possibile ricevere una visita di controllo da parte di un medico fiscale, una verifica che serve a confermare il reale stato di salute e l’effettiva impossibilità a lavorare. Qui sotto vediamo in quali casi può essere disposta, chi la effettua e cosa cambia tra settore pubblico e privato.
Cos’è la visita fiscale e quando può essere disposta
La visita fiscale è un controllo medico che può essere attivato per verificare se il lavoratore o lavoratrice è realmente in stato di malattia mentre è assente dal lavoro. Può avvenire a partire dal giorno stesso in cui viene inviato il certificato di malattia e durante tutto il periodo indicato all’interno del certificato stesso.
Questo tipo di controllo non si applica ai casi di infortunio sul lavoro: in quelle situazioni, infatti, la sorveglianza è affidata all’INAIL e non prevede visite fiscali nelle fasce orarie di reperibilità, ma solo eventuali convocazioni presso le sedi territoriali di competenza.
Chi effettua la visita e su mandato di chi (INPS o datore di lavoro)
La visita viene effettuata da un medico professionista incaricato dall’INPS per eseguire accertamenti domiciliari sullo stato di salute dei lavoratori e delle lavoratrici assenti per malattia. A richiedere la visita può essere sia il datore di lavoro, sia l’INPS stessa.
Il medico designato ha il compito di verificare l’effettiva sussistenza della condizione di malattia, l’effettiva temporanea incapacità lavorativa e il rispetto degli orari di reperibilità. Al termine della visita, il medico redige un verbale che viene trasmesso all’INPS e, se previsto, anche al datore di lavoro.
Differenze tra pubblico e privato nella gestione
Dal 1° settembre 2017, con l’introduzione del Polo Unico per le visite fiscali, l’INPS è diventato l’unico soggetto competente per effettuare le Visite Mediche di Controllo, sia per il settore pubblico, sia per quello privato.
I datori di lavoro privati e le Pubbliche Amministrazioni possono inoltrare la richiesta di visita tramite l’apposita applicazione online disponibile sul sito dell’INPS, denominata “Richiesta visite mediche di controllo (Polo unico VMC)”. Inoltre, sono state recentemente aggiornate le fasce orarie di reperibilità, con un’uniformazione delle stesse per i lavoratori e le lavoratrici del pubblico e del privato.
Orari visita fiscale: quali sono le fasce di reperibilità
A partire dagli ultimi aggiornamenti INPS, le fasce di reperibilità sono ora identiche per chi lavora nel settore privato e nella PA. Questa uniformazione è avvenuta a seguito di una decisione del TAR del Lazio, che nel 2023 ha rilevato l’esistenza di un trattamento disomogeneo tra le modalità di visita fiscale per dipendenti pubblici e privati. Il Tribunale ha ritenuto potenzialmente incostituzionale tale disparità, disponendo così l’uniformazione della disciplina per tutti i lavoratori e le lavoratrici assenti per malattia.
Orari visita fiscale lavoratori
Durante il periodo di malattia, è importante restare reperibili all’indirizzo indicato nel certificato medico, nelle fasce orarie previste. In questi intervalli, non è possibile allontanarsi dal domicilio se non per motivi validi e documentabili:
- dalle 10:00 alle 12:00;
- dalle 17:00 alle 19:00.
All’interno di questi orari, il medico fiscale può presentarsi senza preavviso per effettuare il controllo malattia INPS.
Cosa succede in caso di assenza ingiustificata
Un’assenza durante la visita fiscale prevede la stesura di un verbale che invita il lavoratore o la lavoratrice a visitare gli ambulatori della Struttura territoriale INPS di competenza. Se l’assenza non viene giustificata da un motivo valido, si rischiano gravi sanzioni economiche e/o disciplinari.
In particolare, sono previste riduzioni dell’indennizzo per le giornate di malattia, che possono essere decurtazioni più o meno gravi a seconda che si tratti di prima, seconda o terza assenza ingiustificata. Si passa da una decurtazione del 100% dell’indennità prevista per i primi dieci giorni di malattia al 50% di decurtazione per i giorni successivi al 10° in caso di assenza alla seconda visita, fino a una totale interruzione dell’indennità dalla terza assenza non motivata.
Presentare una valida giustificazione può consentire anche di evitare provvedimenti disciplinari da parte del datore di lavoro (che riceve una copia del verbale di assenza ingiustificata).
Eccezioni e giustificazioni valide
Esistono motivazioni considerate valide per giustificare un esonero dalle visite o un’assenza al momento del controllo, tra cui rientrano diverse casistiche legate a situazioni sanitarie o personali che impediscono la reperibilità. Quali sono queste situazioni, ad esempio:
- patologie che richiedono cure salvavita;
- stati patologici con invalidità pari o superiore al 67%;
- necessità di accertamenti o visite al medico curante che coincidono con le fasce orarie di controllo e che non potevano essere effettuati in ore diverse da quelle corrispondenti alle fasce di reperibilità;
- ricoveri ospedalieri o accessi a pronto soccorso per situazioni di urgenza.
- visite specialistiche in strutture pubbliche o private, cure programmate o riabilitazione;
- ritiro di farmaci;
- spostamenti per esigenze familiari gravi e imprevedibili, adeguatamente documentati;
- eventuali cambi di domicilio durante la malattia, comunicati preventivamente all’INPS e al datore di lavoro.
Sono ammessi anche esoneri per le visite a parenti in ospedale.
Modalità per giustificare l’assenza
Se il medico fiscale non trova il lavoratore o la lavoratrice al momento della visita, l’assenza viene segnalata all’INPS come “mancata reperibilità”. A quel punto, ci sono 15 giorni di tempo per fornire una giustificazione valida, documentata e coerente con la condizione di malattia.
È possibile giustificare l’assenza con:
- certificati o ricevute che attestino una visita medica specialistica svolta proprio in quelle fasce orarie;
- documentazione sanitaria d’urgenza, come referti di pronto soccorso o prescrizioni con data e orario;
- prove di comunicazioni inviate in precedenza all’INPS e al datore di lavoro in caso di spostamento temporaneo.
Ricordiamo che il lavoratore o la lavoratrice può essere convocato/a dall’INPS per una visita di controllo presso la sede territoriale e che l’assenza non giustificata può comportare la perdita dell’indennità di malattia, nonché l’attivazione di ulteriori controlli o sanzioni da parte del datore di lavoro.
Per questo è importante inviare tutta la documentazione entro i termini previsti, conservare una copia delle comunicazioni inviate e richiedere supporto al medico curante o al patronato, se necessario.
Quando può arrivare il medico fiscale
Il medico fiscale può arrivare in qualsiasi giorno della settimana, anche il sabato e la domenica e durante le festività purché rientri nelle fasce orarie stabilite. La visita avviene direttamente al domicilio indicato nel certificato di malattia e il medico fiscale non è ovviamente tenuto a notificare il suo arrivo in anticipo. Come già visto, in caso di assenza viene lasciato un avviso con tutte le istruzioni per fornire eventuali giustificazioni.
Visita fiscale 2025: cosa è cambiato?
L’INPS ha annunciato nuove misure di digitalizzazione per migliorare la gestione e il monitoraggio dei certificati, tra cui il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico, controlli automatizzati più rapidi e mirati e una maggiore integrazione tra medico curante, INPS e medico fiscale.
Come prepararsi alla visita fiscale
Prepararsi alla visita fiscale significa farsi trovare pronti/e durante le fasce di reperibilità e avere a disposizione tutto ciò che può facilitare l’accertamento da parte del medico incaricato. Oltre al riposo necessario per guarire, è fondamentale agire con trasparenza e ordine.
Documenti da tenere a disposizione
Durante la visita, il medico fiscale può chiedere di esibire documentazione utile per verificare la condizione di salute, come:
- documento di identità valido;
- copia del certificato medico inviato all’INPS, con il numero di protocollo;
- referti medici, prescrizioni, esami e prenotazioni sanitarie legate alla patologia indicata;
- ricevute di visite, farmaci o spese mediche che attestino il percorso di cura;
- eventuali giustificativi che spieghino una momentanea assenza dalla reperibilità, se già avvenuta.
Cosa fare in caso di problemi con la reperibilità
Se per motivi urgenti o sanitari il lavoratore o la lavoratrice deve allontanarsi dal domicilio durante le fasce orarie previste, è necessario che agisca nel seguente modo:
- avvisare subito l’INPS e il datore di lavoro, anche via PEC o raccomandata, indicando il motivo dello spostamento.
- avvisare il medico curante in caso di spostamenti necessari durante i giorni di malattia.
- conservare una copia scritta di tutte le comunicazioni inviate e ricevute, incluse eventuali conferme o ricevute elettroniche.
Essere reperibili significa non solo trovarsi all’indirizzo indicato, ma anche dimostrare di aver fatto il possibile per rispettare le regole. Prevenire equivoci, quindi, è il miglior modo per evitare sanzioni.
Domande frequenti sugli orari della visita fiscale
Ancora dubbi su come funzionano i controlli durante la malattia? Ecco alcune delle domande più comuni sugli orari e le modalità della visita fiscale.
La visita può avvenire due volte nello stesso giorno?
Sì, può accadere. Se alla prima visita il medico non trova nessuno a casa, l’INPS può disporre un secondo tentativo anche nello stesso giorno, in un orario diverso ma sempre compreso nelle fasce di reperibilità. È per questo che è importante rimanere presenti in entrambe le finestre orarie previste.
Il medico fiscale può venire fuori orario?
No. Le visite devono avvenire esclusivamente nelle fasce orarie ufficiali: dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00, tutti i giorni, compresi weekend e festivi. Al di fuori di questi orari non c’è l’obbligo di essere reperibili.
Serve certificato per ogni giorno di malattia?
No, non è necessario un certificato diverso per ciascun giorno. È però fondamentale che il certificato inviato all’INPS copra tutto il periodo di assenza dal lavoro. Se la malattia continua oltre la data indicata inizialmente, bisogna richiedere una proroga e trasmetterla in tempo utile, prima della scadenza.
Fonte:
- https://www.lavoroediritti.com/abclavoro/visite-fiscali-orari-sanzioni-reperibilita
- https://fiscomania.com/orari-visita-fiscale-inps/

SCOPRI TUTTE LE NOSTRE
OFFERTE DI LAVORO
Siamo al tuo fianco per supportarti nell’ingresso nel mondo del lavoro e sostenere la crescita della tua professionalità nel tempo!

