Il congedo di paternità obbligatorio è una tipologia di congedo concesso ai padri lavoratori dipendenti che desiderano prendere qualche giorno di tempo per stare vicini al figlio o ai figli appena arrivati in famiglia.

La legislazione in merito ha subito numerose modificazioni ed evoluzioni nel corso degli anni. Il congedo è stato introdotto nel 2012 con n. 92, ma nel 2022 è stato il Decreto Legislativo n.105 del 30 giugno a recepire la Direttiva Europea n. 2019/1158 in merito al delicato tema del bilanciamento della vita privata e lavorativa.

Le ultime novità in tema sono racchiuse nel Messaggio INPS n.659 del 13 febbraio 2023, che offre ai datori di lavoro istruzioni utili per la gestione dei congedi e delle denunce mensili relative ai lavoratori dipendenti (flusso Uniemens). Scopriamo in cosa consiste il congedo di paternità obbligatorio, quanto dura e come richiederlo.

 

COS’È IL CONGEDO DI PATERNITÀ OBBLIGATORIO?

I padri lavoratori hanno il diritto di chiedere uno speciale permesso retribuito che li autorizza ad astenersi dal lavoro in occasione della nascita, dell’adozione o dell’affidamento di un bambino.

È un diritto autonomo, ovvero separato dal congedo parentale e dall’eventuale congedo di paternità alternativo (che spetta nei casi di morte o infermità della madre o di abbandono del bambino). Il congedo del padre viene retribuito al 100%: è il datore di lavoro ad anticipare la cifra, che viene poi rimborsata dall’INPS.

 

COME FUNZIONA IL NUOVO CONGEDO PATERNITÀ OBBLIGATORIO 2023?

Il congedo di paternità spetta ai lavoratori dipendenti, compresi anche:

  • i dipendenti di Pubbliche Amministrazioni;
  • i lavoratori domestici;
  • i lavoratori agricoli a tempo determinato.

Il congedo di paternità obbligatorio non spetta, invece:

  • a tutti i padri lavoratori autonomi;
  • ai padri lavoratori iscritti alla gestione separata INPS.

 

QUANTI GIORNI DI CONGEDO DI PATERNITÀ OBBLIGATORIO SPETTANO AI PADRI?

Mentre un tempo il congedo del padre durava 7 giorni, oggi il periodo di astensione dal lavoro dura 10 giorni, da fruire anche in modalità frazionata (a giornate e non in ore).

È possibile richiedere il congedo da 2 mesi prima della data presunta del parto fino a 5 mesi dopo lo stesso. Se il bambino viene adottato o affidato alla famiglia, i 5 mesi vengono calcolati dalla data di arrivo del minore presso il nucleo familiare, in caso di adozione/affidamento nazionale, o da quella di arrivo in Italia in caso di adozione/affidamento internazionale.

 

QUANDO IL PADRE PUÒ USUFRUIRE DEL CONGEDO DI PATERNITÀ OBBLIGATORIO?

Il congedo di paternità  obbligatorio spetta ai padri che hanno in essere un contratto di lavoro dipendente. Come accennato, è fruibile non solo in occasione della nascita di un bambino, ma anche in altri casi specifici, ovvero:

  • l’adozione o l’affidamento di un minore;
  • lo sfortunato evento di decesso perinatale del figlio, che si verifica dal primo giorno della 28° settimana di gestazione o nei primi 10 giorni di vita del bambino.

 

INDENNITÀ E RETRIBUZIONE CONGEDO PATERNITÀ OBBLIGATORIO

Il congedo di paternità obbligatorio viene retribuito dall’azienda al 100%. Al lavoratore spetta un’indennità giornaliera pari alla retribuzione normalmente percepita, che generalmente è a carico dell’INPS e che viene solamente anticipata dal datore di lavoro. In alcuni casi può essere direttamente l’INPS a erogare l’indennità al padre lavoratore titolare del diritto al congedo.

 

DIPENDENTI PUBBLICI E CONGEDO DI PATERNITÀ OBBLIGATORIO

Fino al 2022 il congedo di paternità non era previsto per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni (PA) ma il governo era al lavoro da tempo per armonizzare la disciplina tra dipendenti pubblici e privati.

Oggi il congedo parentale del padre è ottenibile anche da chi è impiegato nel settore pubblico con le stesse modalità e tempistiche applicate al privato.

 

CONGEDO DI PATERNITÀ OBBLIGATORIO COME RICHIEDERLO

Il lavoratore dipendente che desidera utilizzare il suo diritto al congedo in occasione della nascita di un figlio, della sua adozione o del suo affidamento deve presentare una richiesta con un preavviso di almeno 5 giorni. In caso voglia avvalersi del permesso nei giorni attorno al parto, deve calcolare i 5 giorni di preavviso in base alla data presunta dello stesso.

Ogni lavoratore può presentare domanda di congedo paternità in due diverse modalità:

  • i lavoratori che ricevono il pagamento dell’indennità dal datore di lavoro devono rivolgersi all’azienda presentando una richiesta scritta, che indichi le date esatte nelle quali si vorrebbe assentarsi dal lavoro;
  • chi riceve il pagamento direttamente dall’INPS, deve inoltrare domanda all’ente per via telematica.

Per procedere con questa seconda opzione è necessario entrare nel sito dell’INPS tramite le proprie credenziali SPID, la Carta Nazionale dei Servizi o la Carta d’Identità Elettronica (CIE). È sufficiente poi navigare il sito dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale fino alla sezione dedicata al congedo di paternità e cliccare su Congedo di paternità obbligatorio e su Utilizza il servizio.

Qualora la procedura telematica risultasse complessa o si riscontrassero intoppi nel seguirla, è possibile anche rivolgersi al call center INPS ai numeri 803 164 o 06 164 164, o ancora rivolgersi ai patronati e agli altri intermediari dell’INPS, che possono seguire l’intero iter burocratico della pratica.

Nonostante i progressi fatti negli ultimi anni, l’Italia si classifica all’ultimo posto tra gli europei per quanto riguarda i congedi parentali. Infatti, alcune delle nazioni europee, più aperte a equiparare l’importanza della maternità e della paternità, garantiscono i medesimi diritti a padri e madri lavoratori e offrono lunghi periodi di congedo parentale da dividere tra i due neo genitori.

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 

 

 

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