Il trattamento integrativo 2025 rappresenta una delle principali misure fiscali a supporto del potere d’acquisto di chi percepisce un reddito da lavoro dipendente medio-basso. Conosciuto anche come “bonus in busta paga”, ha sostituito definitivamente il Bonus Renzi ed è riconosciuto mensilmente a chi rientra nei limiti di reddito previsti dalla normativa. Di seguito, un approfondimento su funzionamento, requisiti e novità fiscali introdotte nel 2025.
INDICE DEI CONTENUTI
- Cos’è il trattamento integrativo
- Trattamento integrativo 2025: come funziona
- Novità 2025 sul trattamento integrativo
- Destinatari del trattamento integrativo
- Calcolo del trattamento integrativo
- Verifiche da effettuare in busta paga
- Quando il trattamento integrativo non spetta
- Come verificare l’erogazione del bonus
- Trattamento integrativo e dichiarazione dei redditi
- Trattamento integrativo e altre agevolazioni
- Cerchi un lavoro che dia accesso al trattamento integrativo?
Cos’è il trattamento integrativo
Il trattamento integrativo è una somma erogata direttamente in busta paga, senza necessità di presentare domanda. Riguarda principalmente il lavoro dipendente, ma può estendersi anche a categorie come disoccupati e lavoratori atipici. L’obiettivo è ridurre la pressione fiscale sui redditi più bassi e incentivare il lavoro subordinato. Introdotto nel 2020, è oggi una misura strutturale del sistema fiscale italiano, con un importo massimo pari a 1.200 euro annui (100 euro mensili).
Trattamento integrativo 2025: come funziona
Nel 2025 il trattamento integrativo viene riconosciuto automaticamente dal datore di lavoro in presenza dei requisiti di reddito. Non è prevista alcuna richiesta formale: l’importo viene anticipato mensilmente in busta paga, mentre eventuali conguagli sono effettuati a fine anno o alla cessazione del rapporto di lavoro. In assenza di sostituto d’imposta, è possibile accedere al beneficio tramite la dichiarazione dei redditi: l’importo viene rimborsato direttamente dall’Agenzia delle Entrate tramite modello 730.
Novità 2025 sul trattamento integrativo
Le principali novità del 2025 si inseriscono nel contesto della revisione degli scaglioni IRPEF. Le nuove fasce reddituali che determinano l’accesso al trattamento integrativo sono:
- bonus pieno per redditi fino a 15.000 euro;
- riduzione graduale per redditi tra 15.001 e 28.000 euro, con calcolo proporzionale;
- esclusione per redditi superiori a 28.000 euro.
Destinatari del trattamento integrativo
Il trattamento integrativo è riconosciuto a chi rispetta i requisiti di reddito e rientra in una delle seguenti categorie:
- lavoro dipendente, anche a tempo determinato;
- cassa integrazione;
- collaborazioni coordinate e continuative;
- soci lavoratori di cooperative;
- lavoro socialmente utile;
- periodi di maternità o paternità;
- disoccupazione con NASpI, DIS-COLL, indennità di mobilità, disoccupazione agricola;
- tirocini retribuiti;
- redditi assimilati al lavoro dipendente (es. ministri di culto, borse di studio tassabili, assegni di separazione o divorzio);
- compensi percepiti da amministratori pubblici o revisori contabili se assimilati a lavoro dipendente.
Requisito fondamentale: reddito complessivo ≤ 28.000 euro annui e IRPEF non completamente azzerata dalle detrazioni.
Redditi esclusi o penalizzati
- Lavoratori autonomi o titolari di partita IVA.
- Percettori di pensioni o redditi da capitale.
- Redditi superiori a 28.000 euro.
- Contribuenti incapienti.
Casi particolari: conguagli, errori e rimborsi
Il trattamento integrativo viene ricalcolato in sede di conguaglio fiscale. L’importo non spettante viene recuperato; eventuali differenze positive vengono accreditate. È possibile regolarizzare tutto tramite dichiarazione dei redditi.
Calcolo del trattamento integrativo
L’importo varia in base a:
- reddito complessivo annuo;
- imposta lorda e detrazioni;
- carichi familiari.
Elementi che influenzano il calcolo
- Scaglione IRPEF
- Detrazioni per lavoro dipendente
- Carichi familiari
- Imposta lorda dovuta
Verifiche da effettuare in busta paga
Per controllare l’applicazione del bonus, è utile verificare:
- voce “trattamento integrativo” tra le retribuzioni;
- importo mensile coerente con la propria situazione fiscale;
- correttezza dei dati fiscali e anagrafici;
- eventuali variazioni di reddito o detrazioni.
Quando il trattamento integrativo non spetta
Il trattamento integrativo non è riconosciuto nei seguenti casi:
- reddito superiore a 28.000 euro;
- IRPEF azzerata da detrazioni (assenza di capienza fiscale);
- redditi esclusivi da attività autonoma o pensioni;
- redditi esenti o con ritenuta secca;
- assenza di sostituto d’imposta (salvo recupero via 730);
- errori nei dati fiscali;
- reddito inferiore a 8.500 euro (no tax area).
Come verificare l’erogazione del bonus
Oltre alla busta paga, è possibile consultare:
- Certificazione Unica (CU);
- cassetto fiscale sul sito dell’Agenzia delle Entrate;
- ufficio HR aziendale.
A chi rivolgersi in caso di dubbi
- Ufficio del personale
- CAF o patronato
- Agenzia delle Entrate
- Commercialista
Trattamento integrativo e dichiarazione dei redditi
La dichiarazione dei redditi consente di regolarizzare eventuali eccedenze o differenze. Il conguaglio può comportare un rimborso o una trattenuta.
Differenza tra trattamento integrativo e detrazione fiscale
- Trattamento integrativo: credito in busta paga che aumenta il netto.
- Detrazione fiscale: riduce l’imposta lorda, ma non genera accredito diretto.
Trattamento integrativo e altre agevolazioni
Dal 2020, il trattamento integrativo ha sostituito il Bonus Renzi, aumentando da 80 a 100 euro e ampliando i beneficiari. È compatibile con:
- detrazioni per familiari a carico;
- spese sanitarie, mutui, istruzione;
- bonus casa, affitto, energia.
Viene applicato solo se rimane imposta IRPEF da versare. È cumulabile ma soggetto al principio di capienza fiscale.
Cerchi un lavoro che dia accesso al trattamento integrativo?
Per beneficiare del trattamento integrativo è necessario un contratto di lavoro regolare. Consultando le offerte di lavoro di Gi Group è possibile individuare opportunità professionali che garantiscono regolarità contributiva e accesso automatico alle agevolazioni fiscali previste.
Fonti:
- https://www.edenred.it/blog/guida-welfare-aziendale/trattamento-integrativo-cosa-e/
- https://www.fiscoetasse.com/new-rassegna-stampa/1706-trattamento-integrativo-dipendenti-2025-codici-tributo.html
- https://www.jethr.com/risorse/trattamento-integrativo-2025/

SCOPRI TUTTE LE NOSTRE
OFFERTE DI LAVORO
Siamo al tuo fianco per supportarti nell’ingresso nel mondo del lavoro e sostenere la crescita della tua professionalità nel tempo!

