Welfare aziendale: funzionamento e vantaggi
Il welfare aziendale è uno strumento per un’efficace e innovativa politica retributiva dei dipendenti che consente di ottenere vantaggi sia alle aziende che ai lavoratori.
Per welfare aziendale si intendono somme, beni, prestazioni, opere, servizi corrisposti al dipendente in natura o sotto forma di rimborso spese, aventi finalità di rilevanza sociale ed esclusi, in tutto o in parte, dal reddito di lavoro dipendente.
Quali sono i vantaggi per le aziende?
- Contiene il costo del lavoro e incrementa il potere di acquisto dei propri dipendenti
- Migliora il clima aziendale, aumenta la motivazione e la produttività
- Migliora la brand image e incrementa l’attraction e la retention dei lavoratori
Quali tipologie sono previste?
- CCNL. Piani welfare introdotti dal CCNL che disciplina importi da erogare, criteri di maturazione del diritto da parte dei lavoratori e tipologie di beni e servizi da mettere a disposizione.
- PDR (Premio di risultato). Piani welfare introdotti dall’azienda tramite accordo di secondo livello.
- On top. Piani welfare introdotti dall’azienda per l’erogazione liberale di importi aggiuntivi rispetto alla retribuzione.
Il welfare per i somministrati
- Le misure di welfare sono previste anche per i lavoratori somministrati per il principio di parità di trattamento (art 35 c1 d. lgs 81/2015), salvo diverse disposizioni della contrattazione collettiva applicata.
- Chi deve gestire la quota welfare? In qualità di datore di lavoro, è l’APL che deve erogare la quota prevista in welfare ai propri lavoratori somministrati. Previa intesa con l’APL, è comunque possibile per l’utilizzatore gestire il welfare anche nei confronti dei lavoratori somministrati, consentendo agli stessi l’accesso ai medesimi beni e servizi previsti per i lavoratori diretti.
- Qual è il valore del piano? Il valore del piano e i criteri di maturazione del diritto al welfare sono disciplinati dal CCNL, dai piani/regolamenti aziendali o dal contratto di secondo livello.