Durante la propria carriera lavorativa capita di trovarsi ad affrontare un licenziamento o delle dimissioni. Tra le domande più frequenti per i dipendenti che desiderano lasciare il posto di lavoro recedendo dal proprio contratto è “se mi dimetto ho diritto alla disoccupazione”?
Le indennità di disoccupazione come la NASpI sono uno strumento di sussistenza indispensabile per i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e che sono alla ricerca di una nuova occupazione. Generalmente, però tali sussidi vengono erogati ai dipendenti che sono stati licenziati dall’azienda per cui lavoravano e non a chi si dimette volontariamente.
Esistono, tuttavia, delle possibilità di ottenere il sussidio di disoccupazione anche in caso di dimissioni, ma è importante conoscere approfonditamente i propri diritti per non rischiare di perdere questa preziosa possibilità. Capiamo, quindi, cosa sono le indennità di disoccupazione, a chi spetta la NASpI e come richiederla.
INDICE DEI CONTENUTI
- Cosa sono le indennità di disoccupazione?
- Quando si ha il diritto alla NASpI?
- Le dimissioni per giusta causa
- Licenziamento per motivi disciplinari
- NASpI e lavoratrici madri
- Dimissioni durante il periodo di prova: si ha diritto alla NASpI?
- La NASpI
- Quando deve essere presentata la domanda di disoccupazione?
- Come richiedere la NASpI?
COSA SONO LE INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE?
Si parla di indennità di disoccupazione riferendosi ai sussidi previsti per i lavoratori subordinati che hanno perso involontariamente il loro lavoro. Sono essenzialmente quattro le indennità ad oggi previste, ovvero:
- NASpI
- DIS-COLL
- Indennità di mobilità
- Indennità speciale di disoccupazione per il settore edile
In particolare, la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è l’indennità mensile che viene concessa a chi perde il posto di lavoro involontariamente e spetta a:
- lavoratori dipendenti con contratti a tempo indeterminato o determinato;
- apprendisti;
- soci di cooperative con un rapporto di lavoro subordinato;
- dipendenti della pubblica amministrazione con contratti a tempo determinato;
- personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.
La Legge di Bilancio 2022 ha esteso i beneficiari dell’indennità anche agli operai agricoli, intesi come da legge 15 giugno 1984, n. 240: “operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e loro consorzi, che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci”.
QUANDO SI HA IL DIRITTO ALLA NASPI?
Generalmente per avere diritto alla NASpI, un dipendente deve ricevere un licenziamento ufficiale da parte del datore di lavoro mentre, nel caso decida di lasciare il suo posto di lavoro volontariamente, perde tale diritto.
Probabilmente ti starai domandando “quindi, se mi dimetto, mi spetta la disoccupazione?”. Nella generalità dei casi la risposta è no, ma sono previste particolari circostanze che aprono la possibilità di ricevere la NASpI anche in assenza di un licenziamento involontario. Eccole elencate qui di seguito.
LE DIMISSIONI PER GIUSTA CAUSA
Quando decidi di dimetterti per giusta causa, o meglio, quando ti vedi costretto a farlo a causa di condizioni di lavoro insostenibili, oltre a non dover rispettare il periodo di preavviso, puoi anche avere diritto all’indennità di disoccupazione.
Puoi presentare dimissioni per giusta causa in diverse occasioni, ad esempio:
- per il mancato pagamento dello stipendio;
- per mobbing;
- per comportamenti violenti, aggressivi o scorretti da parte di superiori o colleghi;
- per molestie sessuali;
- per demansionamenti e variazioni peggiorative delle condizioni lavorative (al di fuori dei casi di demansionamento che sono previsti e consentiti dalla normativa);
- il trasferimento del dipendente in un’altra sede di lavoro, senza le “comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive” previste dall’art. 2103 del Codice Civile ;
- per mancato rispetto, da parte dell’azienda, delle misure relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro;
- per gravi discriminazioni.
Dal 2016 occorre presentare le dimissioni (anche quelle per giusta causa) per via telematica. Dovrai specificare nella compilazione dei moduli online che si tratta di dimissioni per giusta causa, ma non ti è richiesto di dettagliarne la motivazione. Una volta terminato il processo, puoi richiedere la NASpI, sempre specificando che ti sei dimesso per giusta causa, ma senza obbligo di chiarire la ragione specifica. Tuttavia, l’INPS potrebbe contestare la sussistenza della giusta causa e chiederti di dimostrare le concrete motivazioni delle tue dimissioni e il loro legame con condizioni lavorative poco tollerabili.
LICENZIAMENTO PER MOTIVI DISCIPLINARI
Oltre alle dimissioni per giusta causa, possono ottenere la NASpI anche i lavoratori i che vengono licenziati per motivi disciplinari, ovvero rientranti nella fattispecie del licenziamento per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa.
Tale licenziamento avviene quando il dipendente non rispetta i doveri contrattuali, ad esempio perché non svolge le sue mansioni, commette gravi inadempienze, si assenta dal luogo di lavoro senza giustificazioni o commette reati nei confronti del datore di lavoro.
Se hai preso in considerazione questa ipotesi, tuttavia, ricordati che commettere scorrettezze nei confronti della propria azienda non è mai un’idea intelligente, poiché può ledere sia l’impresa, sia i colleghi e lasciare comunque macchie indelebili nella tua carriera lavorativa, che potrebbero essere scoperte e poco gradite anche dai tuoi datori di lavoro successivi.
NASPI E LAVORATRICI MADRI
Le donne lavoratrici possono chiedere e ottenere la NASpI se si dimettono in un periodo specifico della loro vita da madri, ossia tra la data di gestazione (300 giorni prima della data del presunto parto) e fino al primo anno di vita del bambino. Un diritto estremamente utile se sei una neomamma e necessiti di un aiuto per vivere con maggiore serenità questo periodo.
DIMISSIONI DURANTE IL PERIODO DI PROVA: SI HA DIRITTO ALLA NASPI?
Cosa succede se decidi di dare le dimissioni durante il periodo di prova stabilito nel contratto? Anche durante questa fase di test reciproco tra azienda e lavoratore, valgono le stesse norme già analizzate, ovvero:
- se dai le dimissioni volontarie per ragioni personali, non avrai diritto a chiedere le indennità di disoccupazione come la NASpI;
- se sei forzato a dimetterti perché la situazione lavorativa è insostenibile da un punto di vista psicofisico (giusta causa) puoi avere accesso al sussidio di disoccupazione.
LA NASPI
Possono richiedere la NASpI i lavoratori in possesso di particolari requisiti.
- Dovrai essere in stato di disoccupazione, ossia dovrai aver perso il tuo posto di lavoro per i motivi sopra citati e dichiarare la tua immediata disponibilità al lavoro tramite la DID (ti sarà richiesto anche di partecipare alle misure di politica attiva del lavoro presso il tuo centro per l’impiego di riferimento).
- Dovrai avere almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.
A partire dal 2022, invece, non è più necessario avere maturato almeno 30 giorni di lavoro nei 12 mesi che precedono l’inizio della disoccupazione.
La NASpI viene erogata ogni mese per un numero di settimane complessivo pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni di lavoro. Quale importo si può percepire? L’indennità è proporzionale alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali percepita sempre negli ultimi quattro anni: si divide il valore per il numero di settimane di contribuzione e si moltiplica il risultato per un coefficiente di 4,33.
Se la retribuzione ottenuta con questo calcolo è inferiore a 1.352,19 euro mensili (importo rivalutato annualmente e comunicato da INPS tramite circolare), l’importo della NASpI sarà pari al 75% di questa cifra. Se è superiore la disoccupazione percepita sarà pari al 75% dell’importo di riferimento, più il 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo (1352, 19 euro, per il 2023). La cifra sarà comunque inferiore a un limite massimo, fissato a 1.470,99 euro per il 2023 e, inoltre, si riduce del 3% ogni mese a partire dal 1° giorno del 6° mese di erogazione.
In alcuni determinati casi, è anche possibile richiedere l’importo NASpI in un’unica soluzione, ad esempio, se si desidera avviare un’attività lavorativa autonoma o aprire un’impresa individuale.
QUANDO DEVE ESSERE PRESENTATA LA DOMANDA DI DISOCCUPAZIONE?
La domanda per l’indennità NASpI deve essere necessariamente presentata entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, per via telematica. Pena la perdita del diritto all’indennità.
COME RICHIEDERE LA NASPI?
I lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e desiderano ottenere NASpI, possono seguire tre diverse strade:
- navigare autonomamente sul sito INPS, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS;
- appoggiandosi a un patronato;
- chiamando il Contact Center Multicanale INPS, al numero gratuito da rete fissa 803164, oppure allo 06 164164 da cellulare.
Una volta raccolti i documenti indispensabili da allegare alla pratica e aver compilato i moduli di richiesta, basta inviarli all’INPS e attendere le tempistiche necessarie perché la domanda venga presa in carico, esaminata e accettata.
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