Il primo studio dell’Osservatorio Permanente sull’Orientamento Scolastico, realizzato da Gi EDU e Fondazione ANP, fornisce elementi utili a comprendere meglio come l’orientamento venga interpretato, realizzato e valutato da chi ha il compito strategico di coordinare il lavoro delle scuole italiane.

Lo studio è l’esito di 289 interviste a dirigenti scolastici: tra le attività di orientamento ritenute più funzionali per supportare i giovani nelle loro scelte future emergono la formazione ai docenti e ai genitori in ambito orientamento, i colloqui individuali, il bilancio di competenze e i test di valutazione del profilo personale. Altrettanto importante lo sviluppo di Soft Skill in ambito scolastico.

L’Osservatorio è stato integrato con un’indagine parallela condotta da Gi EDU in collaborazione con Skuola.net sui maturandi, con l’obiettivo di ampliare l’analisi e confrontare i punti di vista sull’efficacia dell’orientamento.

 

SCOPRI DI PIÙSCARICA LO STUDIO

 

 

GLI INSIGHT

IL CONTESTO

Da una prima analisi, è emersa la necessità di intervenire sulla fase di orientamento creando esperienze pratiche e coinvolgenti per i giovani.

Alcuni dati emersi dall’indagine su studenti e studentesse 

  • Il 63% dei 2.500 intervistati teme di diventare NEET.
  • Gli studenti percepiscono le attività di orientamento come poco o per niente utili perché:
48% Noiose e troppo retoriche

28% Complesse e poco chiare

24% Distaccate
dalla realtà

 

Il punto di vista dei dirigenti scolastici

  • Il 44,6% ritiene che l’orientamento debba iniziare nei primi anni delle scuole medie.
  • La principale criticità rispetto l’orientamento è la mancanza di risorse interne (37,4%), intese come persone che possano occuparsi delle attività di orientamento in modo focalizzato e dispongano delle competenze necessarie per rendere efficaci gli interventi.
  • Solo il 3% ritiene che il corpo docente sia preparato per supportare lo sviluppo delle Soft Skill nei loro studenti.
  • Le attività di orientamento rispetto alle quali sarebbe più utile ed efficace un supporto esterno sono:
    • formazione delle risorse interne;
    • progettazione, organizzazione ed erogazione di percorsi;
    • identificazione di soluzioni innovative di orientamento.
 
 
 
 

L’ORIENTAMENTO OGGI

Il poco tempo dedicato all’orientamento è troppo frammentato e non è focalizzato sulle necessità del mercato, da considerare invece indispensabili per evitare il fenomeno NEET.

 

 

 
 

 

 
 
34%
7%
20%
13%
13%
13%
  • Rappresentanti di università ed enti di formazione 
  • Orientatori e formatori professionisti
  • Rappresentanti del mondo del lavoro
  • Professori
  • Esperti di risorse umane e selezione del personale
  • Persone con storie di successo
 
 
 
 

L’ORIENTAMENTO DOMANI

La partecipazione all’università è in calo e il rischio di diventare NEET diventa più concreto se non vengono ascoltate le necessità dei maturandi in cerca di maggior concretezza.

Cosa richiedono i giovani per orientarsi?

  • 43% Esperienze dinamiche
  • 30% Visite presso realtà di studio, formative o professionali
  • 10% Testimonianze di esperti o persone affermate
  • 7% Attività in gruppi ristretti
  • 7% Attività individuali
  • 3% Attività in gruppi numerosi
 
 
 
 
 
 

VUOI SAPERNE DI PIÙ?

Scarica lo studio realizzato da Gi EDU e Fondazione ANP.

 

 
 







    Nome*
    Cognome*

    Email*

    Azienda*
    Ruolo*

    CONSENSI PRIVACY

    Per leggere l'informativa estesa clicca qui

     
     

     

     

    INDAGINE REALIZZATA DA:

     

     
     

    I NOSTRI NUMERI NELL’A.S. 2024-2025

    STUDENTI INCONTRATI
    +22.100
    con oltre 34.000 ore di orientamento erogate
    MENTORING E FORMAZIONE
    10.645
    ore erogate agli studenti in corsi individuali e di gruppo
    SCUOLE E UNIVERSITÀ INCONTRATE
    +240
    con 210 docenti che hanno partecipato a corsi di orientamento